E se la politica fosse come la formula 1?

Ripercorriamo insieme le tappe che ci hanno portato al

Gran Premio del Viminale 2008

Aprile 2006. Parte da Bologna il pullman del team Unione, guidato da Romano Prodi. A bordo, tutto il centrosinistra, ben determinato a lavorare per un successo al prossimo GP del Viminale, previsto per il 2011. Al seguito, dotato di mezzi meno performanti, segue il team CDL, con Berlusconi pilota leader, e quindi vari altri team minori.

Il team Unione sembra coeso e ben avviato, le prime prove su gara sono confortanti, nonostante i continui pronostici di Berlusconi, che quasi ogni giorno annuncia e prevede una rottura del motore di Prodi.

Nel Febbraio 2007 iniziano i primi veri problemi, quando il meccanico Turigliatto comincia ad accusare un certo mal d'auto dovuto al lungo viaggio. Turigliatto scende dal pullman Unione e si rifiuta di risalire; dopo estenuanti discussioni, il pullman riparte senza di lui, ma sputacchiando un po': salta fuori che il Turigliatto si è fregato due valvole.

Nell'Aprile del 2007, dal retro del pullman Unione si sentono arrivare rumori di officina; ai tifosi incuriositi che spiano dai vetri posteriori si prospetta un tal Veltroni, che armeggia con quella che sembra una nuova monoposto rossa, che quasi pare una Ferrari.

Non tutti gradiscono la nascita della nuova monoposto: il design non piace ad alcuni, che lasciano il team Veltroni e si mettono a costruire una nuova auto, chiamata Sinistra Democratica.

Nel frattempo il pullman Unione arranca: i meccanici, invece di tenerlo in funzione, ne sottraggono pezzi per costruirsi le proprie auto personali. Prodi abbozza e cerca di tenere il pullman in carreggiata come può.

Gli altri team non se la cavano meglio: i 3 piloti CDL, invece di mettere a punto le proprie vetture, giocano all'autoscontro, e fra insulti e martellate sul capo reciproche non sembrano prepararsi adeguatamente alle prossime gare. I tifosi CDL appaiono disorientati.

La nuova monoposto di Veltroni viene ufficializzata il 14 Ottobre; è targata PD, l'aspetto esterno sembra una Ferrari, ma nulla si sa del motore, anche perché non è mai scesa in pista per davvero. I tifosi PD non sanno che pensare, ma confidano almeno nella situazione negativa dei team avversari.

A Gennaio 2008 improvvisamente un vigile di passaggio di nome De Magistris sequestra il triciclo Ceppaloni di Mastella. Mastella urla strilla e pesta i piedi in terra fino a che Prodi è costretto a fermare il pullman. La decisione purtroppo è irreparabile: il pullman, cannibalizzato dai suoi stessi meccanici, non riparte più; le invocazioni di Prodi agli stessi meccanici cadono nel vuoto, coperte dal rumore di officina oramai imperante nel pullman. Prodi viene raggiunto dagli altri team, e tutti concordano insieme di anticipare il GP del Viminale al 13/14 Aprile 2008. Curiosamente, appena la notizia viene annunciata, il triciclo torna a Mastella senza che si abbiano spiegazioni di sorta.

Da questo momento anche nella parte sinistra del pullman Unione si scatena la baraonda, con team che cercano di produrre monoposto, team che rubano pezzi ad altri team, piccoli team che si riaccorpano in nuovi team... il caos è grande, troppo perché le nostre menti possano capirci qualcosa.

Nel frattempo, faticosamente, Prodi ha spinto il pullman fino al circuito gare, aiutato da pochi passanti novantenni che rispondono al nome di Senatori a vita, e nell'indifferenza generale dei suoi meccanici.

Sono giusto in tempo per la scadenza del termine di registrazione per la gara. Dal pullman scendono ora i nuovi team con le loro “vetture” ... se così le possiamo chiamare. La scena è sconfortante: dalla parte destra del pullman scende la vettura PD, che però alla luce del sole ricorda più un Alfetta che una Ferrari; la accompagna una vettura più piccola di un team IDV, che farà da seconda vettura nella gara. Nella parte sinistra la situazione è anche peggiore, i 4 team avevano pezzi per fare un auto sola, ma hanno preteso di farne quattro, e ora ci sono quattro mezze auto, chi ha il volante non ha il sedile, chi ha il sedile non ha il volante, a chi manca il motore, chi il motore ce lo ha ma non le valvole perché quelle le tiene strette Turigliatto,.... a vedere quelle vetture si va di male in peggio. Alcuni team che si sono uniti in uno solo, denominato Sinistra Arcobaleno, hanno una vettura che pare ragionevolmente solida, ma vanta un motore solare che ride, di cui non si conoscono le effettive prestazioni. Il pilota Bertinotti è fiducioso, i tifosi un po' meno.

Mentre i tifosi dell'ex pullman Unione osservano la scena pietosa non senza una certa apprensione, arrivano al circuito gare anche i team avversari. Sorpresa! I team capitanati da Berlusconi e Fini, che fino a poco prima se le stavano dando di santa ragione, hanno fatto pace; hanno incontrato per strada un' autorimessa dove hanno scambiato i loro veicoli scassati per un S.U.V usato poco (Berlusconi è da sempre un maestro in questi affari); questo S.U.V, passato per le abili mani dell'officina preparazioni Mediaset, ora pare una vettura da rally, il motore romba come una formula 1, e la carrozzeria luccica di una scritta PDL che abbaglia. Accanto a loro si presentano i team Lega, con cui correranno insieme, e il team UDC, che invece corre da solo, e pare un po' preoccupato, e infatti ancora si da parecchio da fare per mettere a punto la vettura.

A sorpresa si presenta anche un team mai visto; si chiama Destra, e si dice che si sia staccato da una costola del PDL. Come vettura propone .... una locomotiva a vapore! Ai giornalisti sportivi sconcertati, che chiedono come possa un mezzo antiquato di 60 anni correre in una gara moderna, il pilota Santanché rivela la “grande innovazione” : la fiamma tricolore che alimenta il vapore è stata sostituita con una fiaccola. I giornalisti tacciono.

È passato un altro mese, e siamo così giunti alla mattina del 13 Aprile. Le vetture scendono in pista e si allineano sulla linea di partenza. A lato della pista campeggia un cartello con la regola più importante: per partecipare alla gara bisogna tenere un andatura di almeno 4km/h, e almeno 8km/h nella curva del Senato.

I motori rombano (almeno, per chi il motore ce lo ha) ... il semaforo diventa verde.. le vetture scattano! La vettura PDL brucia la strada, soprattutto trainata dalla compagna Lega, che nelle curve a nord esprime una tenuta mai vista. La DS segue come seconda, viaggia con la compagna IDV, ma si vede chiaramente che non è all'altezza , perde terreno. Terza si pone la UDC, che, contro tutti i pronostici, viaggia regolare, e si capisce che raggiungerà il traguardo nel rispetto delle regole di gara.

E gli altri team?

La Destra risulta subito fuori gioco, quando si scopre che al pit stop non hanno carbone, ma solo benzina.

Degli altri team usciti dal pullman Unione, solo la Sinistra Arcobaleno ha lasciato la linea di partenza, ma arranca: il motore solare che ride fa anche parecchio ridere, e non supera i 3km/h, e questo è contro le regole. Il pilota Bertinotti ce la mette tutta, tira fuori anche i piedi e pedala in terra che pare Fred Flinston, ma al massimo riesce ad arrivare a 3,084km/h (dati telemetria del Viminale) – troppo poco per le impietose regole del circuito.

E gli altri piloti? Eccoli li a sedere sulla linea di partenza, chi si gingilla col volante (tanto ha solo quello), chi discute se è meglio essere “contro e antagonisti” o “antagonisti contro” e altre varie amenità. Nel mezzo distinguiamo Turigliatto che ha trovato una terza valvola e ora fa il giocoliere, un passante gli regala una monetina. Il fatto di essere in mezzo alla pista di una importante competizione sportiva non li preoccupa nemmeno un po'; del resto non si erano neanche preoccupati di presentarsi con una vettura funzionante. Dopo una decina di minuti i commissari di gara li invitano ad andarsene e a non presentarsi mai più su un circuito.



Alle 15:00 del 14 Aprile la gara è finita, vengono pubblicati i risultati.

I team PDL e Lega insieme hanno stravinto, e ora festeggiano. Riposatisi, si accomodano nella SUV per il lungo viaggio verso il GP del 2013; si sono presi 2/3 del premio di fine gara, e anche lo spumante e tutto il cibo del banchetto, per loro sarà un viaggio molto piacevole.

I team PD e IDV si devono stringere nell'Alfetta, dove staranno parecchio stretti e affamati, anche perché non gli è rimasto neanche un panino alla mortadella.

Il team UDC è riuscito nel suo intento, è arrivato ultimo, ma è arrivato, contro tutti i pronostici.

Tutti gli altri team sono stati squalificati per non aver rispettato le regole (che pure erano chiaramente scritte sul cartello). Bertinotti ha deciso di ritirarsi dalle corse, e visti i risultati non gli si può dare torto. Al suo danno si aggiunge la beffa dei numeri giunti dall'ufficio gare del Viminale, che confermano che, se Bertinotti fosse riuscito a stringere una coalizione, e avesse avuto per la sua auto anche i pezzi sottratti dagli altri team, avrebbe raggiunto i 4,114km/h , sufficienti a finire la gara.

Gli altri piloti invece non sembrano rendersi conto della situazione: chi incolpa il pullman di Prodi, chi Veltroni, chi Bertinotti, chi dichiara di essere riuscito nell'intento (quale?), chi dice che “non la da”.... il fatto di non avere un auto, di aver speso tempo e denaro (pubblico) e non avere ottenuto nulla, neanche i soldi per il biglietto del tram per tornare a casa, tutto questo non li preoccupa.

Fra tutti si distingue il pilota Diliberto, che annuncia: “abbiamo sbagliato a correre con l'auto Arcobaleno, che non ci rappresenta! Alla prossima competizione tiro fuori dal garage la mia vecchia Lada targata PdCI, che andava che era una bellezza, e vedrete!”. I giornalisti presenti riguardano i dati delle vecchie gare, dove la PdCI faceva i 3km/h, ma in discesa e con il vento a favore; poi guardano il cartellone con il regolamento; poi guardano Diliberto; ma lui non capisce.

Andrea M.

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